Il grande Friuli

Ero sicuro di essere a Trieste. Avevo visto la tabella, annusato il mare, parcheggiato sulle Rive. E invece ero in Friuli. Ma a Trieste.
Vicenda incredibile ieri sera: il Friuli sta invadendo Trieste. Un’invasione aliena, senza che i muli se ne rendano conto. Cittavecchia, nello spazio di un minuto a piedi l’una dall’altra, due dico due osterie friulane. Tipicamente friulane.
Lavagna, gesso, elenco dei calici, corpi affilati, gomiti attenti, vociare non sgradevole. Tutto come a Udine. E invece è Trieste.
La prima si chiama Pirona, come il vocabolario friulano non a caso. Scelta allargata, etichette in tripla cifra, ho scelto una Vitovska, ho guardato sfilare bei piatti di salame e formaggio.
La seconda, raggiunta in uno stato già di assoluto benessere, è invece Angiolina, propaggine di trattoria omonima. Prendete l’architettura di Bire a Udine, calcolate la radice quadrata, mettete vino al posto della birra, rusticizzate il tutto e più o meno il risultato è Angiolina, lì dove sono andato sulla Ribolla gialla macerata.
E’ l’inizio dell’invasione, non c’è dubbio.

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