Gad e sgub

Posted on 25 gennaio 2011

6


A Floris viene l’ansia. Gad, invece, si inkazza proprio. Non si può inventare l’ironia che non ha, ma non gli riesce nemmeno mezza battuta. Gad, uffa, se gli dici “essendo lei anche il mio presidente del Consiglio…”, ti prendi per il culo: quando mai hai pensato che lo sia? Se lo inviti “ad andare dai giudici” o gli chiedi della Minetti se basta essere laureati e di madrelingua inglese per “saltare la gavetta della politica”, crederai mica che al Bar Sport si parli di questo il giorno dopo?
Al Bar Sport si diceva infatti: “Hai sentito il Berlusca che parlava di postribolo: uahuahuah!”. La vince sempre lui se non gli ribattono con le sue armi. Non capiscono. Comunicano la sconfitta. Gli balla il labbro, gli si moscia la erre, gli viene l’espressione truce da professorino fighetta. Ma si vota al Bar Sport, e i professorini non colgono. Guardare (per credere) come lo gestisce un genio coi capelli ramati: non a caso si ritrova con la notizia-sgub. Notare come piace quel Processo al Berlusca, come Kakà è diverso dalla cacca, altro che “trasmissione disgustosa, con una conduzione spregevole, turpe, ripugnante”.
Per cavarsela, almeno una volta, gli serve un manuale di ironia. Basta inkazzarsi. Lo devono prendere per il culo. Salire al suo livello. Spiazzarlo. Provino una volta a imitarlo in diretta: Presidente cribbio, nei denti me l’ha dato. E vedrai che il giorno dopo al Bar Sport diranno: “Uè pirla, hai visto il Gad ieri? Al Berlusca sono caduti i capelli”.

Posted in: Politica